Villa Valdina

Si trova al centro della piana di Solanto, circondata da un grande fondo agricolo che ne lambisce gli estremi, il Castello dal lato mare, e l’antica Consolare de Spuches a monte. Intorno all’originaria torre quattrocentesca fu edificata una grande villa barocca con due corti, una ovale di servizio ed una quadrata privata. Intorno alla casa furono piantati i giardini, riccamente decorati da vasi e fontane. Uno dei giardini cinto da mura, racchiude la deliziosa Cappella “Rocaille” della villa, con il prospetto ricoperto da conchiglie incastonate. Pietro Novelli detto il “Monrealese”, allievo palermitano di Antoon van Dyck, fu ospite del Principe di Valdina per qualche mese nel 1631. Per sdebitarsi dell’ospitalità (era fuggito da Palermo), decorò l’interno del muro di cinta del giardino della cappella, con le stazioni della Via Crucis, e l’interno della Cappella con affreschi sulla Natività. Gli affreschi sul muro sono stati quasi cancellati dal tempo, mentre quelli della cappella sono stati trasportati su tela negli anni Settanta. Una lapide ricorda che il re Ferdinando III di Borbone fu ospite di questa villa in due diversi momenti, il 7 maggio 1779 e una seconda volta il 6 maggio 1780, per “venationis causa” (caccia).

La Villa si trova nel comune di Santa Flavia, vicino Bagheria. 

Approfondimento

Villa Valdina è una residenza di villeggiatura, costruita tra il XVII ed il XVIII secolo dai Papè Principi di Valdina, Protonotari del Regno. Si trova al centro della piana di Solanto, circondata da un grande fondo agricolo che ne lambisce gli estremi, il Castello dal lato mare, e l’antica Consolare de Spuches a monte. Intorno all’originaria torre quattrocentesca fu edificata una grande villa barocca con due corti, una ovale di servizio ed una quadrata privata. Intorno alla casa furono piantati i giardini, riccamente decorati da vasi e fontane. Uno dei giardini cinto da mura, racchiude la deliziosa Cappella “Rocaille” della villa, con il prospetto ricoperto da conchiglie incastonate. Pietro Novelli detto il “Monrealese”, allievo palermitano di Antoon van Dyck, fu ospite del Principe di Valdina per qualche mese nel 1631. Per sdebitarsi dell’ospitalità (era fuggito da Palermo), decoró l’interno del muro di cinta del giardino della cappella, con le stazioni della Via Crucis, e l’interno della Cappella con affreschi sulla Natività. Gli affreschi sul muro sono stati quasi cancellati dal tempo, mentre quelli della cappella sono stati trasportati su tela negli anni Settanta. Una lapide ricorda che il re Ferdinando III di Borbone fu ospite di questa villa in due diversi momenti, il 7 maggio 1779 e una seconda volta il 6 maggio 1780, per “venationis causa” (caccia).

La Villa è di proprietà privata.