FESTE E FOLKLORE

Dalle rievocazioni storiche vicine ai simboli autentici della cultura siciliana, alle feste religiose, come quella legata al culto del Patriarca San Giuseppe, santo protettore dei poveri, introdotto nella seconda metà del 1600 dal principe Branciforti. Bagheria conserva ancora tutto il sapore delle tradizioni più autentiche da raccontare e tramandare alle nuove generazioni.

Scorri per scoprire le principali tradizioni di Bagheria.

Festa di San Giuseppe

Celebrata ogni anno, come di consuetudine, la festa si svolge i primi giorni di agosto in onore del santo patrono di Bagheria, San Giuseppe. L’evento prevede celebrazioni religiose con messe e processioni, ma dà anche spazio a spettacoli tradizionali come la storica sfilata dei carretti siciliani.

Festa di Maria SS Addolorata

Grande festa in onore della santa patrona di Aspra, la frazione marinara di Bagheria.

L’evento è caratterizzato da tre momenti cruciali: la processione a mare, durante la quale viene prelevato il simulacro dalla chiesa e condotto verso la spiaggia, poi la Madonna viene portata su una piccola barca seguita da numerose altre per la processione per le vie della borgata e infine i fuochi d’artificio.

Carretto Siciliano

La “Bottega Ducato”, sita davanti Villa Cattolica, è un luogo in cui l’arte del carretto siciliano viene celebrata con maestria e passione. Fu nonno Michele, nel 1985, ad aprire la prima bottega. Oggi il Michele di nuova generazione collabora, addirittura, con Dolce e Gabbana. I carrettieri sono stati custodi di una straordinaria tradizione in Sicilia. Un tempo, infatti, il carretto era l’unico mezzo di trasporto. I carrettieri, dunque, acquistavano i prodotti nella fascia costiera e li trasferivano nelle zone più interne della Sicilia.

La funzione del carretto era sì, pratica, ma anche di “status symbol”. Era, inoltre, uno strumento di “marketing “, perché un carretto decorato con sfarzo rendeva subito riconoscibile il carrettiere e la sua merce. Alla fine degli anni Cinquanta questo strumento perde la sua funzione originaria e acquisisce nuova vita negli anni Settanta, grazie alla mostra “Forme e Colore del carretto siciliano, i fratelli Ducato”. La mostra funge da spartiacque: il carretto, da strumento di lavoro, diviene oggetto da collezione.

Ancora oggi, spiega Michele Ducato, i decori si disegnano a matita e non sono mai uguali, le immagini, invece, sono ricalcate. Il carrettiere, un tempo, se aveva un gusto un po’ più colto, sceglieva un soggetto più importante o particolare, oltre le storie dei Paladini di Francia o la tradizione del tema epico-cavalleresco.

Quindi dall’800 a oggi, il carretto siciliano passa da strumento a forma d’arte puntando a diventare patrimonio UNESCO.