Villa Trabia

Villa Trabia fu costruita da Michele Gravina principe di Comitini verso la metà del 1700, su un progetto dell’architetto di Stato abate Nicolò Palma. La Villa viene poi acquistata dal principe Pietro Lanza di Trabia che, nel 1890, ne ordina il restauro che modifica profondamente l’originario aspetto dell’edificio. L’attuale struttura neoclassica della villa mostra lesene, architravi e ornamenti in stucco bianco su un fondo grigio scuro, lavorato a imitazione di intonaco in stile rocaille. Decorazioni in stucco, due statue allegoriche di lato alla facciata e vasi sull’attico rappresentano le poche tracce di barocco all’esterno. Attraverso l’ingresso principale, al piano terra, si giunge ad un grande ambiente con volta poggiante su pilastri che fa da disimpegno e permette l’accesso al giardino, che un tempo avvolgeva la villa in una nuvola di verde. Al centro della fontana antistante l’ingresso principale è collocata la statua dell’Abbondanza del Marabitti, opera di mirabile fattura un tempo situata nella villa Butera.  

Approfondimento

Decorazioni e affreschi delle sale interne furono eseguiti da Elia Interguglielmi tra il 1796 e il 1797.
Al centro della fontana antistante l’ingresso principale, la statua dell’Abbondanza del Marabitti: lo scultore volle raffigurare nel marmo candido una bella figura di donna seducente e piena di dolce sentimentalità, con gli occhi rivolti verso l’infinito, ricolma di fiori e di frutta, quasi in atto di offrire anche sè stessa.
La villa è di proprietà privata.